Al fine di prevenire l’insorgere del fenomeno della pediculosi, che può periodicamente diffondersi in una comunità scolastica, tenuto conto che la responsabilità principale della prevenzione e del trattamento della pediculosi è della famiglia, i genitori sono invitati a controllare a intervalli regolari il capo dei propri figli/e, onde accertarsi della eventuale presenza di pidocchi o di loro uova (lendini). È ormai accertato che il pidocchio del capo non trasmette malattie e l’unico sintomo che può determinare è il prurito, dovuto ad una reazione locale alla saliva dell’insetto. Una corretta prevenzione e un trattamento accurato impediscono la diffusione del fenomeno.
La scuola condivide con la famiglia il ruolo educativo nei confronti degli/lle alunni/e e collabora con le strutture sanitarie per una corretta informazione riguardo al riconoscimento e al trattamento della pediculosi. Si comunicano, pertanto, le misure di profilassi da rispettare per la pediculosi, facendo presente il seguente protocollo di comportamento:
I Genitori: cosa fare a livello di prevenzione o di trattamento
I genitori del/lla bambino/a che frequenta la collettività scolastica, o qualunque situazione di comunità, hanno un ruolo fondamentale e insostituibile nella prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi.
Le azioni in ambito familiare sono così riassumibili:
- educare i/le bambini/e, nei limiti del possibile ed in considerazione dell’età, ad evitare o ridurre i comportamenti a rischio: contatti prolungati tra le teste, scambio di oggetti personali (cappelli, sciarpe, pettini, ecc.);
- identificare precocemente i casi mediante il controllo quotidiano o almeno settimanale della testa del/lla bambino/a, anche se la scuola non ha segnalato casi ed anche in assenza del tipico sintomo del prurito;
- trattare, secondo il seguente “decalogo”, consigliato dal Servizio di Medicina Preventiva dell’ASL e che di seguito si riporta, controllando contestualmente tutti i conviventi e disinfestando gli oggetti personali:
- lavare i capelli con uno shampoo antiparassitario (seguendo le istruzioni riportate sulla confezione).
- Lasciare agire lo shampoo sui capelli per 15 minuti.
- Asciugare i capelli.
- Frizionare la testa con aceto diluito per sciogliere la sostanza con cui le lendini (uova) si attaccano ai capelli.
- Pettinare con un pettine fitto.
- Staccare ad una ad una le lendini rimaste attaccate ai capelli.
- Controllare accuratamente che non vi siano altre lendini.
- Effettuare un’accurata ispezione dei capelli di tutti i familiari.
- Lavare gli indumenti personali e la biancheria che sia venuta a contatto con i parassiti con acqua molto calda.
- Immergere spazzole e pettini usati per il trattamento in acqua bollente lasciandoli per 30 minuti (ripetere il trattamento dopo una settimana).
L’A.S.L. assicura la corretta educazione ed informazione sanitaria e collabora per la sensibilizzazione e diffusione delle pratiche preventive. Gli studi epidemiologici hanno infatti evidenziato che lo screening (controllo delle teste) in ambito scolastico non ha alcuna utilità nel ridurre la diffusione della pediculosi. Fondamentale è invece l’azione di informazione, educazione sanitaria e sensibilizzazione che si esplica a vari livelli:
- predisposizione ed aggiornamento di materiale informativo,
- presenza nelle scuole per riunioni con il personale e/o i genitori se richiesto dai genitori e su invito del Dirigente Scolastico,
- informazione/formazione, sensibilizzazione e consulenza specificatamente rivolta alle figure professionali coinvolte nel processo di prevenzione/gestione della pediculosi: Dirigenti Scolastici, insegnanti, nonché pediatri e medici di famiglia.
La scuola
La scuola condivide con la famiglia il ruolo educativo nei confronti degli/lle alunni/e e collabora con le strutture sanitarie per una corretta informazione riguardo al riconoscimento e al trattamento della pediculosi. Qualora si verifichino frequenti recidive, legate soprattutto alla scarsa conoscenza del problema da parte di alcuni genitori, è necessario che, per poter frequentare la comunità, i casi accertati e quelli sospetti esibiscano certificazione medica di non contagiosità.
Per risolvere il problema della pediculosi ricorrente, che colpisce alternativamente ora l’uno, ora l’altro/a bambino/a della stessa classe, si suggerisce ai genitori di accordarsi per praticare nello stesso giorno un trattamento antiparassitario al fine di bloccarne la proliferazione.
Contando su una fattiva collaborazione, si rimane a disposizione per ogni richiesta di chiarimento o di intervento, nell’ambito delle competenze sopra specificate.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Leonardo Pietro AUCELLO
Antonio li Bergolis